Stavo aspettando il mio espresso al tavolo di un piccolo bar di provincia quando ho sentito una conversazione al tavolo accanto: “Sto per cambiare lavoro, ma non so da dove partire”. Mi sono guardato intorno, ho notato i sorrisi dei camerieri, il fruscio dei piatti e ho capito subito che lavorare horeca non è solo un impiego, è un microcosmo di persone che cercano un senso di appartenenza.
Qui è dove la cosa si fa interessante: non è solo il fatto di servire un piatto, ma il modo in cui ogni gesto racconta una storia. Ti sei mai chiesto perché certe serate al ristorante ti rimangono impresse più di altre? Spesso è la combinazione di un bicchiere di vino, una luce soffusa e, soprattutto, la gente che ti fa sentire a casa.
Il salto dal “non so” al “ecco dove voglio stare”
Quando ho deciso di lasciare la cronaca, mi sono chiesto: cosa mi manca davvero? La risposta è arrivata mentre spolveravo i tavoli: la sensazione di essere parte di un team che reagisce in tempo reale. Non c’è nulla di più reale di un cliente che ti chiede “posso avere il menù vegetariano?” e tu, con un sorriso, gli mostri l’opzione giusta.
Ma aspetta, c’è dell’altro in questa storia. Una volta, mentre chiudevo il locale, ho incontrato un ex collega che ora gestiva una catena di caffè. Mi ha raccontato come, partendo da una posizione di barista, ha scalato fino a diventare responsabile di più sedi. La chiave? Capire che ogni esperienza, anche la più piccola, è un mattoncino per il futuro.
Le tre cose che nessuno ti dice quando vuoi lavorare horeca
- Il ritmo è un alleato, non un nemico. Imparare a leggere il flusso dei clienti ti permette di anticipare le esigenze senza sentirti sopraffatto.
- Le relazioni contano più di un curriculum. Un sorriso sincero al bancone può aprire porte che un titolo di studio non riesce a sbloccare.
- Il lavoro è stagionale, ma le competenze sono perenni. Che sia estate o inverno, le abilità di gestione del tempo e di comunicazione rimangono sempre utili.
Una piccola digressione: l’anno scorso ho partecipato a un festival gastronomico in una città costiera. Tra una degustazione e l’altra, ho chiacchierato con un giovane chef che aveva iniziato come aiuto di cucina. Mi ha confidato che il segreto del suo successo era la capacità di ascoltare il cliente, anche quando il cliente non sapeva esattamente cosa voleva. Ascoltare è un’arte, non un compito.
Come trasformare la tua ricerca in un’avventura
Sei stanco dei soliti annunci che ti promettono il mondo ma ti lasciano con un foglio bianco? Prova a guardare oltre le piattaforme tradizionali. Molti ristoranti pubblicano offerte direttamente sui loro profili Instagram o su gruppi Facebook dedicati al settore. Instagram è una miniera d’oro: basta seguire le pagine giuste e tenere d’occhio le storie.
Un altro trucco: partecipa a eventi di networking locali. Non è necessario indossare un completo elegante; porta con te la tua energia e la tua curiosità. Spesso, un semplice “Ciao, sto cercando di entrare nel mondo horeca, mi consigli qualcosa?” può trasformarsi in un colloquio informale.
Ma non dimenticare di curare il tuo profilo LinkedIn. Anche se non è il classico canale per ristoranti, molti manager lo usano per trovare persone con esperienza nel servizio. Aggiorna la tua descrizione con parole chiave come servizio clienti, gestione del flusso e, ovviamente, lavorare horeca. LinkedIn può sorprenderti.
Il valore delle piccole vittorie
Ricordo la prima volta che ho gestito una sala piena di clienti durante una serata di festa. Il caos era tangibile, ma quando ho sentito un cliente dire “Grazie, è stato perfetto”, ho capito che ogni piccola sfida è una possibilità di crescita. Non sottovalutare mai quei momenti: sono i mattoni su cui costruire una carriera solida.
Un breve aneddoto: una volta ho dimenticato di mettere il dolce al tavolo di una coppia. Invece di scusarmi semplicemente, ho offerto loro una degustazione gratuita di un nuovo dessert. Hanno apprezzato il gesto, hanno lasciato una recensione a cinque stelle e, mesi dopo, sono tornati con amici. Un errore può diventare un’opportunità se lo gestisci con creatività.
Le competenze che ti faranno brillare
Non è necessario essere chef stellati per avere successo. Ecco alcune abilità che, se le coltivi, ti renderanno un candidato irresistibile:
- Comunicazione chiara. Saper spiegare un piatto o un ingrediente in modo semplice fa la differenza.
- Gestione del tempo. Saper coordinare più tavoli senza perdere il ritmo è fondamentale.
- Empatia. Mettersi nei panni del cliente ti aiuta a risolvere problemi prima che diventino lamentele.
- Flessibilità. Il settore è dinamico: un turno di notte può trasformarsi in un evento speciale.
Una piccola nota personale: quando ho iniziato a lavorare in una piccola trattoria, mi sono affidato a un vecchio manuale di servizio. Oggi, quel libro è rimasto sullo scaffale, ma le lezioni che ho imparato – come tenere la postura giusta o come gestire un cliente difficile – sono ancora vive nella mia routine.
Un pensiero finale che resta
Alla fine della giornata, lavorare horeca è più di un semplice impiego: è un viaggio fatto di incontri, sapori e piccole sfide quotidiane. Se sei pronto a trasformare la tua ricerca in un’avventura, ricorda che ogni tavolo è una pagina bianca, ogni cliente è un capitolo e tu sei l’autore di una storia che può cambiare la tua vita. Prendi il coraggio, apri la porta e scopri cosa ti riserva il prossimo turno.